venerdì 28 novembre 2008

Heaven or Las Vegas

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"This is not a good town for psychedelic drugs. Reality itself is too twisted."

(Hunter S. Thompson “Fear and loathing in Las Vegas – A savage journey to the heart of the American dream")


"Poi, arrivato a Las Vegas, il mio disagio svanì. Non avevo mai visto una cosa del genere: un orgasmo visivo, una allucinazione tridimensionale, una vera libidine per elettricisti. Esattamente come me l’aspettavo, soltanto moltiplicato per dieci."

(Bill Bryson “America perduta”)


Se non siete mai stati a Las Vegas, e la conoscete solo per aver visto Ocean’s Eleven, i suoi sequel, o altri film sulla città dove tutto è possibile, beh, quella non è Las Vegas, quella è Disneyland. Se i vostri riferimenti sono O’s 11 e dintorni, entrando in uno dei mille Casino di Las Vegas vi aspetterete tanti sosia di Brad Pitt, o il meglio della gioventù dorata della California in vacanza durante i giorni di vacanza di Thanksgiving. Rimarrete delusi. Gli abitanti del buio e delle luci di Las Vegas sono più spesso simili a Jabba the Hutt che a Brad Pitt.

La polvere è una caratteristica di Las Vegas. Non è la polvere del deserto, ma la polvere delle demolizioni, delle costruzioni. Ogni tanto viene polverizzato un albergo, e al suo posto ne viene costruito uno grande il doppio. New York, Venezia, le Piramidi, Roma antica, Las Vegas è un cantiere sempre attivo.

Si dovrebbe visitare Las Vegas solo come parte di una esperienza più grande, che comprenda la Death Valley, il deserto del Mojave, il Grand Canyon. Ci vuole un numero imprecisato di miglia che ti allontanino da Las Vegas per apprezzare la città, e più miglia metti tra te e la città, e meglio è. Uscendo da Las Vegas si apprezza ancora di più il vuoto che c’è intorno, gli spazi del deserto, i motel fatiscenti lungo la strada in punti che la mappa Rand McNally segnala come centri abitati, ma che in realtà sono abitati da 50 (Nipton), 576 (Searchlight) o al massimo 860 persone (Baker, l’unica città degna di questo nome tra Los Angeles e Las Vegas: 860 abitanti).

cocteau twins - heaven or las vegas (mp3 removed)

gun club - bad america (mp3 removed)

...the cocteau twins song, an edited version, is available from the group's website, where many more songs are present, so there should be no problem in downloading it from here. the gun club song is taken from the album "las vegas story", and will be removed from this site in approx 10 days. text and photos by indierocker...



venerdì 21 novembre 2008

Un eroe dei nostri tempi

Oggi alla tv, dalla Bignardi, ho visto il ministro carfagna. Una che è passata direttamente dal balletto in tv alla carica di ministro, ...anzi no, non direttamente, ma passando per una tappa che non voglio qui ripercorrere. E in tv fa la sua bella figura da ex-soubrette, almeno quando parla del nonno, dei genitori, della sua infanzia dorata, e sembra carina e innocente. Quando inizia a parlare di politica, spara una serie di cazzate con le stesse parole di berlusconi, sembra la bambina posseduta nell'esorcista, mancava solo che ruotasse la testa e vomitasse a getto in faccia alla Bignardi .

Ieri alla tv, da Santoro, ho visto il ministro brunetta. Uno scherzo, un freak, livido forse a causa del suo essere freak, o perchè nei bagni della RAI aveva incontrato un gruppo di nerboruti dipendenti statali, gay e incazzati. Non devo guardare più la tv.

Oggi ho letto sul giornale di un serial killer che in Giappone, travestito da postino, sta facendo fuori a coltellate ministri ed ex-ministri. Quest'uomo è da oggi il mio eroe.

the beatles - please mr postman (mp3 removed!)

domenica 16 novembre 2008

Mojave Desert, California

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"But now that we live here in the desert, things are much, much better"

(Douglas Copeland, "Generation X")

"There is no weather in Palm Springs - just like TV"

(Douglas Copeland, "Generation X")


"Il Mojave è un grande deserto, e anche pauroso. E' come se la natura mettesse l'uomo a una prova di resistenza e di costanza, per giudicare se è degno di entrare in California"

(John Steinbeck, "Viaggio con Charley")

thin white rope - down in the desert (mp3) from thier debut album, "exploring the axis", 1985, a milestone in desert music - mp3 removed!

emilie simon - desert (mp3) sophisticated, french, singer... no, not carla bruni! - mp3 removed!

mp3s have been removed after 10 days, buy the records! (pictures are mine, copyleft - no copyright)

giovedì 13 novembre 2008

Route 66

"Vi racconto com'è andata. L'avevo incontrata su una corriera, e via discorrendo, e avevamo deciso di fare l'autostop fino a New York, sulla 66"

"Sui marciapiedi formicolavano gli individui piu' malridotti del paese, in quell'accampamento nel deserto che è in realtà Los Angeles. Negri sfrenati con berretti da suonatori di be-bop; poi avventurieri stracciati coi capelli lunghi venuti dritti da New York per la Statale 66; poi vecchi topi del deserto, che portavano cartocci ed erano diretti verso una panchina del parco del Plaza (...).
Avrei voluto conoscerli tutti, parlare con tutti..."

(Jack Kerouac - Sulla strada)


...the pictures are mine, the song will be removed in ten days. if you have any interest that the mp3 be removed, please DO e-mail me, and dont just remove the post, mr blogger...


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domenica 9 novembre 2008

Zaphod Beeblebrox

Zaphod Beeblebrox, avventuriero, ex hippy, gran tempista (truffatore? anche, sì), abilissimo nel farsi pubblicità, una frana nei rapporti umani...

Scegliere un presidente non è facile... le qualità che deve dimostrare non sono quelle tipiche del leader: la sua fondamentale qualità è saper provocare scandali. Bisogna poter scegliere una persona che sappia provocare il furore nella gente, ma che sia anche in grado di affascinarla. Il suo compito non è esercitare il potere, ma stornare l'attenzione della gente dal potere stesso. In questo senso Zaphod Beeblebrox è uno dei migliori presidenti che la Galassia abbia mai avuto: ha già passato in carcere per truffa due dei dieci anni della presidenza....

(Douglas Adams: "Guida galattica per autostoppisti")


Tra le chiacchiere da viaggio del nostro premier e la politica estera non c'è alcun rapporto. Un anziano signore che gira il mondo, ormai da anni, dichiarandosi amico di tutti e d'accordo con tutti, raccontando barzellette già scartate da Gino Bramieri, fornendo alle agenzie di stampa solo qualche scampolo di folklore, non è considerato in grado di dire alcunchè di notevole o di grave. Solo per noi italiani (e neanche tutti), solo nella piccolissima porzione di pianeta che abitiamo, Berlusconi è un problema serio, e spesso una presenza umiliante. Per il resto del mondo è solo un piccolo italiano leggero che consolida tutti i luoghi comuni sulla leggerezza degli italiani. Uno che è contento se attorno a sè vede ridere, e non si rende conto che è di lui che stanno ridendo.

(Michele Serra: "L'amaca" di Repubblica, 8 novembre 2008)

lightspeed champion - galaxy of the lost (mp3 removed)


mercoledì 5 novembre 2008

Yes We Can

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...beh, siamo contenti, no?

Barack Obama, classe 1961, è il 44° Presidente degli Stati Uniti.

Il primo presidente nero.

"Nero? Non si può dire", si scusa Vespa, "bisogna dire afro-americano".

Martin Luther King nei suoi discorsi diceva negro, senza tanti problemi.

Frattini, quella faccia da secchione figlio di papà diventato adulto, sostiene che Obama ha molti punti in comune con Berlusconi: sì, certo, il colore della pelle di uno e il cerone dell'altro.

Vespa non è Martin Luther King, Berlusconi non è Obama, Frattini invece può diventare il nuovo Bondi.

Qualcuno vuole dire a Veltroni che lui non vale nemmeno un pelo del sedere di Obama?

will.i.am (barack obama and friends) - yes we can (mp3)



It was a creed written into the founding documents that declared the destiny of a nation.
Yes we can.
It was whispered by slaves and abolitionists as they blazed a trail toward freedom.
Yes we can.
It was sung by immigrants as they struck out from distant shores and pioneers who pushed westward against an unforgiving wilderness.
Yes we can.
It was the call of workers who organized; women who reached for the ballots; a President who chose the moon as our new frontier; and a King who took us to the mountaintop and pointed the way to the Promised Land.
Yes we can to justice and equality.
Yes we can to opportunity and prosperity.
Yes we can heal this nation.
Yes we can repair this world.
Yes we can.



PS: le foto di questo post (la prima scattata a Seligman, sulla route 66, la seconda in un bagno di Las Vegas), come quelle del deserto e di Amsterdam, sono state scattate da me, e quindi ci potete fare quello che volete. Per l'mp3, il video e le parole di will.i.am, yes we can, credo non ci siano problemi...

I have been busted for infringing the DMCA in my last post (the best 55 songs ever), which was removed by Mr Blogger without pre-notice. The pictures published here and in the last posts are all mine, so you can use them for whatever you like. The hell with DMCA! What's this, fucking 1984?

lunedì 3 novembre 2008

Desert


...eccomi tornato!

...e trovo una sorpresa sul mio blog: l'ultimo post, dedicato alle 55 migliori canzoni di tutti i tempi, è stato rimosso da Mr. Blogger, cosi', senza preavviso, insieme a tutti i vostri commenti, alcuni dei quali non ho avuto modo di leggere.

...leggo poi una mail di Mr Blogger, che mi informa che ho violato il DMCA, e per questo il contenuto relativo alla violazione è stato rimosso. Il DMCA è il "digital millennium copyright act", la legge sul copyright digitale.

...in pratica, qualcuno ha protestato presso Google, ha compilato il modulo apposito, e ha fatto rimuovere il "corpo del reato". Non so quale copyright sia stato violato, ma lo immagino: qualche funzionario di qualche major discografica si è imbattuto nel mio post, ha notato una canzone della propria scuderia, e ha chiesto la rimozione dell'mp3. Blogger ha rimosso il post. Anche Fileden, il sistema di "filesharing" che usavo, deve essere stato minacciato, perchè non risulto più avere un "account" presso di loro. La mossa di Fileden non è stata accompagnata da alcuna comunicazione.

Blogger mi informa che posso appellarmi, e il contenuto verrà reintegrato se dimostrerò di avere ragione. Potrei appellarmi al "fair use", cioè l'utilizzo onesto e in buona fede del materiale utilizzato. Dovrei dimostrare che non ci ho lucrato, ecc ecc... Insomma, dovrei trovarmi un avvocato.

Le canzoni che avevo postato erano cinque: per una, quella dei Gang of Four, avevo chiesto il permesso a Dave Allen, bassista del gruppo, che mi ha risposto "no problem". Per un altro paio, non vedo proprio gli artisti in grado di fare una cosa del genere (Giant Sand e Dexy's), anche perchè i loro dischi d'esordio non erano su major e avranno venduto si' e no 1000 copie in tutto il mondo. I miei sospetti cadono quindi sulle case discografiche di Brian Eno (Virgin-EMI) e Carole King (A&M-Universal). Sottolineo che per entrambi i dischi in questione (Before and after science e Tapestry) possiedo sia la versione in vinile che il CD, tutti regolarmente acquistati.

Cercare di limitare il filesharing è come voler fermare le maree, è come voler impedire la migrazione delle rondini. Eppure c'è chi ci prova. Come chi cerca di bloccare i messicani al confine con la California o il Texas. Destinati a fallire.

...magari tra qualche giorno mi trovo la polizia sulla porta...










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