“Ma perché la sinistra dovrebbe vincere” è il titolo di un articolo di Giorgio Ruffolo, pubblicato ieri su repubblica.
Ma perché la sinistra dovrebbe vincere? “Dio solo lo sa”. Questa la conclusione dell’articolo. Il titolo ed il finale li ho capiti, il resto in mezzo solo a tratti. Un esempio? Ecco una frase: (la società occidentale di oggi) “…ha abbandonato la fede nelle magnifiche sorti e progressive ripiegando dal materialismo progressista allo psicologismo scettico; e al tempo stesso ha annegato i valori trascendenti, cui tributa una deferenza sempre più formale e superstiziosa, in una esplosione di edonismo e di egoismo davvero trascendentale.” E’ un articolo bellissimo, ma a tratti incomprensibile. Forse anche per frasi come queste la sinistra non vincerà?
Ruffolo dice, alla fine dell’articolo, “le nuove contraddizioni del nuovo capitalismo, sono soprattutto ecologiche e morali. Ecologiche: l’insostenibilità di una economia basata sul consumo del capitale naturale: una distruzione chiamata crescita. Morali: l’orientamento della potenza creatrice della tecnica verso le finalità frivole del consumo, anziché verso la realizzazione di una società più giusta, di bisogni collettivi più urgenti, di scopi culturali realmente trascendenti."
Provo ad interpretare con un esempio un po’ terra-terra quello che dice Ruffolo sulle finalità frivole del consumo: l’ISTAT ieri ci ha rivelato che il 28% delle famiglie arriva a fine mese con grande difficoltà, e il 64% con qualche difficoltà, insomma un totale del 93%! Io temo che, in molti casi, ci si arrivi con difficoltà anche per qualche rata da pagare, tipo la televisione al plasma o il condizionatore. Io ho ancora la TV più profonda che larga, e mi faccio vento col ventaglio.
Continua Ruffolo: “La sinistra, da una parte, quella radicale, recita un vecchio copione inattendibile. Dall’altra, quella riformista, insegue una rispettabilità politica basata sull’imitazione di un modo di produzione irresponsabile e di un modo di consumo immorale.”
Continuo io: il vecchio copione inattendibile è quello del padrone e l’operaio, sentito in campagna elettorale. L’operaio di oggi è più spesso un operaio specializzato che sovraintende ad una linea di produzione altamente automatizzata, insomma sta più di fronte al computer che sulla catena di montaggio. L’operaio edile di trent’anni fa, oggi, è LUI il “padrone”, ha la sua ditta, in cantiere ci manda il figlio, e, subappalto dopo subappalto, è il muratore immigrato (magari anche clandestino in nero) che fa il lavoro. Cioè, la classe operaia sfruttata è, credo, il “copione inattendibile” citato da Ruffolo. Se ci sono degli sfruttati, questi sono i precari e i clandestini. Per chi votano l’operaio di trent’anni fa e suo figlio? Per la destra. Per chi vota l’operaio immigrato clandestino? Non può votare.
E che fine hanno fatto i precari, così corteggiati in campagna elettorale, tanto che ogni lista ne ospitava diversi, in una quota grigia moralmente obbligatoria? Non ne parla più nessuno, tanto meno la sinistra-ombra, che gioca di rimpallo sulle assurdità della maggioranza. Detassazione degli straordinari a destra? Si’, ma anche per i lavoratori dipendenti, rimpalla combattiva la sinistra. Si’, ma fare degli straordinari vuol dire avere un lavoro, no?. Quindi, dei precari non parla più nessuno. Abolita l’ICI? Siamo d’accordo, facciamo dei distinguo, non per le abitazioni di lusso, eccetera. Ma l’ICI riguarda chi una casa ce l’ha. E chi non ce l’ha? E l’emergenza-casa tanto di moda in campagna elettorale? Non ne parla più nessuno. Il governo abolisce il ministero della salute e crea un ridicolo ministero della semplificazione? La sinistra abolisce e crea gli stessi ministeri, in un copione ridicolo. Ma non sarebbe stato più “elegante” creare un ministro-ombra della salute, senza dover per forza giocare di rimpallo? No, il governo-ombra si appiattisce sulle posizioni della destra.
Ecco perché la sinistra non vincerà.
cccp - io sto bene (mp3 not available)
"...non studio, non lavoro, non guardo al tv..."
sabato 31 maggio 2008
giovedì 29 maggio 2008
TG1, TG2, TGSpeciale...
L'altroieri c'erano un bel po' di notizie importanti, il raid neofascista alla Sapienza di Roma, la maggioranza alla sua prima uscita battuta su un emendamento sulla caccia, l'opposizione fa ostruzionismo sull'emendamento salva-rete4, a Chiaiano sempre il solito casino, benzina e gasolio sfondano quota 1,5 euro...
...e come apre il mitico TG1 delle 20? I pirati assaltano una nave al largo di non so quale cazzo di mare!
...con tanto di intervista all'esperto (una spia sicuramente, sono tutti spie quelli che hanno giornali dal titolo tipo "Foreign Policy" e parlano tutte le lingue).
...e domani con quale notiziona aprira' il TG1 delle 20? Gargamella pianifica un nuovo attacco ai puffi?
recommended song: offlaga disco pax - piccola pietroburgo (mp3 not available)
"...nel paese dov'e' nata orietta berti c'e' piazza lenin, ed in mezzo, un busto di lenin. se uno ci pensa, non ci puo' credere..."
...e come apre il mitico TG1 delle 20? I pirati assaltano una nave al largo di non so quale cazzo di mare!
...con tanto di intervista all'esperto (una spia sicuramente, sono tutti spie quelli che hanno giornali dal titolo tipo "Foreign Policy" e parlano tutte le lingue).
...e domani con quale notiziona aprira' il TG1 delle 20? Gargamella pianifica un nuovo attacco ai puffi?
recommended song: offlaga disco pax - piccola pietroburgo (mp3 not available)
"...nel paese dov'e' nata orietta berti c'e' piazza lenin, ed in mezzo, un busto di lenin. se uno ci pensa, non ci puo' credere..."
domenica 25 maggio 2008
Ghe pensi mi'... (l'italia di b&b, part IV)
"...a napoli risolvo tutto io!"
...beh, buona fortuna!
(c'è chi, sui giornali di oggi, -d'avanzo, repubblica, riportata come prima notizia di google news in questo momento - preconizza una guerra: "si prepara lo showdown. soltanto un ostinato ottimista può credere che questa storia di chiaiano non finisca, nelle prossime ore, malissimo".).
...oggi scalfari (sempre repubblica) ci informa che "la popolarità del governo, stando agli ultimi sondaggi, è cresciuta del 10%". può essere che con questa guerra per le strade di napoli possa già iniziare la fine della luna di miele tra berlusconi e l'italia?
...io sono d'accordo (con i sondaggi, non col governo), il governo sta realizzando quello che il pease voleva, ...ieri un sondaggio dava il 60%-80% degli italiani soddisfatti dalle norme del discusso pacchetto-sicurezza, e... udite, udite, ...anche la sinistra è d'accordo, cosi' d'accordo che molte delle norme del governo-delle-libertà sono copiate, dicono da sinistra, dal pacchetto-sicurezza di amato (governo prodi)...
...ok, peccato che il pacchetto-amato venne affossato dalla stessa sinistra al governo, e non se ne fece niente!
...qualche giorno fa scrivevo che ci terremo la destra al governo per i prossimi 20 anni (citavo tremonti, ma anche diamanti, quindi una previsione bipartisan!)... e sarà così: i sintomi sono infatti dappertutto. un esempio? dopo il disastro della sinistra arcobaleno, rifondazione cerca di risorgere dalle ceneri, con la novità-vendola. anche a me sembrava un'ottima idea. invece no! leggo che dentro rifondazione non sono d'accordo, già si prepara la guerra, gli uni contro gli altri, fino allo showdown finale al congresso di rifondazione a luglio. bene, prepariamoci a due mesi di dura campagna elettorale... ma non tra maggioranza e opposizione, no ....non, nella sinistra, tra pd e sa... noooo: tra rifondazione e rifondazione!
...continuiamo così, facciamoci del male! (nanni moretti)
...beh, buona fortuna!
(c'è chi, sui giornali di oggi, -d'avanzo, repubblica, riportata come prima notizia di google news in questo momento - preconizza una guerra: "si prepara lo showdown. soltanto un ostinato ottimista può credere che questa storia di chiaiano non finisca, nelle prossime ore, malissimo".).
...oggi scalfari (sempre repubblica) ci informa che "la popolarità del governo, stando agli ultimi sondaggi, è cresciuta del 10%". può essere che con questa guerra per le strade di napoli possa già iniziare la fine della luna di miele tra berlusconi e l'italia?
...io sono d'accordo (con i sondaggi, non col governo), il governo sta realizzando quello che il pease voleva, ...ieri un sondaggio dava il 60%-80% degli italiani soddisfatti dalle norme del discusso pacchetto-sicurezza, e... udite, udite, ...anche la sinistra è d'accordo, cosi' d'accordo che molte delle norme del governo-delle-libertà sono copiate, dicono da sinistra, dal pacchetto-sicurezza di amato (governo prodi)...
...ok, peccato che il pacchetto-amato venne affossato dalla stessa sinistra al governo, e non se ne fece niente!
...qualche giorno fa scrivevo che ci terremo la destra al governo per i prossimi 20 anni (citavo tremonti, ma anche diamanti, quindi una previsione bipartisan!)... e sarà così: i sintomi sono infatti dappertutto. un esempio? dopo il disastro della sinistra arcobaleno, rifondazione cerca di risorgere dalle ceneri, con la novità-vendola. anche a me sembrava un'ottima idea. invece no! leggo che dentro rifondazione non sono d'accordo, già si prepara la guerra, gli uni contro gli altri, fino allo showdown finale al congresso di rifondazione a luglio. bene, prepariamoci a due mesi di dura campagna elettorale... ma non tra maggioranza e opposizione, no ....non, nella sinistra, tra pd e sa... noooo: tra rifondazione e rifondazione!
...continuiamo così, facciamoci del male! (nanni moretti)
sabato 24 maggio 2008
Quarant'anni fa, Jimi Hendrix a Roma
Riceviamo e volentieri pubblichiamo (e-mail dall'amico Franco R, con allegata foto kodak)
Un sabato di 40 anni fa a Roma: 24-25 maggio, concerto di Jimi Hendrix
L’anno ’68 è stato vissuto in uno stato di semi-coscienza, non si capiva bene, ma si intuiva dove andare, da che parte stare; a spingere le prime assemblee, le manifestazioni, il movimento, ma anche cose semplici: la contestazione giovanile, i capelli lunghi, l’abbigliamento, la musica.
Ad aprile era stato assassinato Martin Luther King con conseguenti tensioni razziali e fermenti giovanili; quel maggio a Parigi vi furono le barricate degli studenti e l’inizio del ’68, in Italia, mese della Madonna, vennero comunque occupate la Statale e la Cattolica e……l’arrivo di Jimi Hendrix.
Quell’anno ero uno dei tanti 20enni innamorati pazzi del rock al quale un bel giorno arrivarono confuse notizie circa un concerto che Jimi avrebbe tenuto a Roma per promuovere l’LP Are You Experienced?; come se fosse previsto lo sbarco dei marziani, nessun’altra notizia, tanto meno circa il luogo e l’ora d’inizio, i più fortunati avevano avuto modo di vedere una sua foto o di ascoltare Foxy Lady alla radio come sigla di Per Voi Giovani.
Allora suonavo la batteria in un Complesso, così come venivano chiamati e con il chitarrista decidemmo di partire; la sua presenza era indispensabile perché imparava e memorizzava ogni cosa che ascoltava, non leggeva una nota, ma era in grado di ricomporre i pezzi. Cominciai a sondare il terreno a casa e ottenuto l’ok, come raggiungere Roma? L’ideale era trovare una macchina: chiedemmo a scuola e in comitiva, dove ingaggiammo due con la mitica 500. A Roma, eccitati per essere riusciti a trovare subito i biglietti (2.500 lire ognuno), si respirava un’aria magica, psichedelica, simile a quanto accadeva a Londra e Amsterdam con concentrazioni di capelloni contestatori nelle principali piazze; all’epoca portare i capelli lunghi era pericoloso, ma andammo lo stesso a Piazza di Spagna dove gruppi di capelloni stazionavano da tempo, per sentirci uno di loro, successivamente al mercato di Via Sannio dove allora era possibile trovare capi di abbigliamento originali militare, hippie, beat o rock.
Trovammo il Teatro Brancaccio, dove si sarebbe esibito a sera Jimi Hendrix, con largo anticipo ma appena in tempo per ascoltare confusamente le ultime note del concerto pomeridiano; improvvisamente si aprì la tenda dell’atrio e un boato salutò Hendrix, subito dopo gruppi di giovani uscirono di corsa dalla sala urlando e staccando dai muri tutto quanto c’era con la faccia di Jimi Hendrix, eccitati facemmo lo stesso dal muro alle nostre spalle sul quale ci eravamo schiacciati.
Entrammo, era un teatro con appena 2.000 poltrone di legno e prendemmo posto sulla destra a pochi metri dal palco; dopo l’esibizione di sconosciuti gruppi nostrani, si apre il sipario ed ecco i mostri, i primi amplificatori di quelle dimensioni, poi uscì Jimi che accordava la Stratocaster bianca, indossava pantaloni di velluto rosso scarlatto e camicia rosa con volants, i capelli meno lunghi del solito con meches bianche sui lati. Improvvisamente le note del primo pezzo, rimanemmo impietriti dal volume proibitivo per chi era abituato in fondo ad ascoltare solo delle canzoni; era il suono che avevamo sempre sognato, sembravano tre chitarre in una, la batteria, contrariamente agli altri pezzi rock dell’epoca non era in primo piano, martellante e non sembrava neanche amplificata. L’eccitazione saliva, la sala rumoreggiava forse per il bisogno di commentare ad alta voce quello cui stava assistendo, … incredulità! … disorientamento!
Eseguiva pezzi senza toccare le corde, ma solo percuotendo il corpo della chitarra che sprigionava una quantità pazzesca di watt o usando la sola mano degli accordi, le sue mani sembravano ferme e non si capiva come facesse a fare la ritmica e il solista nello stesso tempo; suonava sempre e comunque, con i denti, dietro la testa o sotto la gamba, poi si lanciò contro gli amplificatori, il tutto in una valanga di suoni, distorsioni e wha-wha che nessuno aveva mai sentito da alcun strumento. Alla fine, lanciò la chitarra in aria ed uscì di scena.
Fu il creatore della musica psichedelica, delle suggestioni, non c’erano messaggi, il suo mondo era denso di racconti indiani, gioia di vivere, voglia di libertà; una realtà fatta di sogni, fumetti, fantascienza, teorie cosmiche.
Durante il viaggio di ritorno, eravamo ancora sotto shock, certi di aver visto qualcosa di unico, un marziano, e non parlammo d’altro tutta la notte con la consapevolezza di non poter mai arrivare a suonare qualcosa neanche lontanamente simile a ciò che avevamo ascoltato. Nei mesi successivi, con i compagni del Complesso, continuammo a suonare ancora per un po’ inserendo Hey Joe, il brano più semplice, con molta moltissima modestia per poi smettere definitivamente di suonare.
Jimi non ha avuto il tempo di invecchiare, la sua breve vita musicale (4 anni, 1400 giorni) è passata alla velocità della luce, è rimasta nella dimensione giovanile dell’eroe con la chitarra, del mito e come tale appartiene ai giovani di oggi come quelli della sua generazione.
Unici souvenir di quel giorno, la copia di questa foto che ho scattato con la mia Kodak, l’originale è del chitarrista (oggi insegnante di musica) che comprò il rullino e pagò lo sviluppo, e l’LP Are You Experienced? Rimasto a casa della mia compagna di università ed ancora oggi lì.
Raccontarlo ora 40 anni dopo, serve a capire meglio, ad amare di più, a ricordare la sua breve e intensa stagione.
testo e foto in alto by Franco R
Altra testimonianza, stavolta del concerto a Milano il giorno dopo. Era presente Fabio Treves, noto bluesman italiano. Fabio incontra e lo fotografa: "... in una classifica delle emozioni, forse quell'incontro lo metterei al primo posto. Jimi Hendrix si era incazzato molto perchè il concerto del pomeriggio, al Piper di Milano, era stato rimandato a causa di un sequestro di tutti gli strumenti all'aereporto di Linate. Giuro che non ricordo il motivo del sequestro, resta il fatto che per sentirlo abbiamo dovuto aspettare la sera del giorno dopo. Vederlo e sentirlo suonare era da brivido. Jimi Hendrix and the Experience suonavano con la bravura e la naturalezza dei fenomeni. Gli Experience erano gli altri due, Mitch Mitchell batterista e Noel Redding il bassista."
jimi hendrix - hey joe (mp3)
PS: e già che siamo in tema di '68, non perdetevi le analisi del mucchio selvaggio di maggio!
...for visitors from abroad: this post celebrates a jimi hendrix concert in rome, 40 years ago... franco r was there, and sends here this article, with a picture he took on stage...
Un sabato di 40 anni fa a Roma: 24-25 maggio, concerto di Jimi Hendrix
L’anno ’68 è stato vissuto in uno stato di semi-coscienza, non si capiva bene, ma si intuiva dove andare, da che parte stare; a spingere le prime assemblee, le manifestazioni, il movimento, ma anche cose semplici: la contestazione giovanile, i capelli lunghi, l’abbigliamento, la musica.
Ad aprile era stato assassinato Martin Luther King con conseguenti tensioni razziali e fermenti giovanili; quel maggio a Parigi vi furono le barricate degli studenti e l’inizio del ’68, in Italia, mese della Madonna, vennero comunque occupate la Statale e la Cattolica e……l’arrivo di Jimi Hendrix.
Quell’anno ero uno dei tanti 20enni innamorati pazzi del rock al quale un bel giorno arrivarono confuse notizie circa un concerto che Jimi avrebbe tenuto a Roma per promuovere l’LP Are You Experienced?; come se fosse previsto lo sbarco dei marziani, nessun’altra notizia, tanto meno circa il luogo e l’ora d’inizio, i più fortunati avevano avuto modo di vedere una sua foto o di ascoltare Foxy Lady alla radio come sigla di Per Voi Giovani.
Allora suonavo la batteria in un Complesso, così come venivano chiamati e con il chitarrista decidemmo di partire; la sua presenza era indispensabile perché imparava e memorizzava ogni cosa che ascoltava, non leggeva una nota, ma era in grado di ricomporre i pezzi. Cominciai a sondare il terreno a casa e ottenuto l’ok, come raggiungere Roma? L’ideale era trovare una macchina: chiedemmo a scuola e in comitiva, dove ingaggiammo due con la mitica 500. A Roma, eccitati per essere riusciti a trovare subito i biglietti (2.500 lire ognuno), si respirava un’aria magica, psichedelica, simile a quanto accadeva a Londra e Amsterdam con concentrazioni di capelloni contestatori nelle principali piazze; all’epoca portare i capelli lunghi era pericoloso, ma andammo lo stesso a Piazza di Spagna dove gruppi di capelloni stazionavano da tempo, per sentirci uno di loro, successivamente al mercato di Via Sannio dove allora era possibile trovare capi di abbigliamento originali militare, hippie, beat o rock.
Trovammo il Teatro Brancaccio, dove si sarebbe esibito a sera Jimi Hendrix, con largo anticipo ma appena in tempo per ascoltare confusamente le ultime note del concerto pomeridiano; improvvisamente si aprì la tenda dell’atrio e un boato salutò Hendrix, subito dopo gruppi di giovani uscirono di corsa dalla sala urlando e staccando dai muri tutto quanto c’era con la faccia di Jimi Hendrix, eccitati facemmo lo stesso dal muro alle nostre spalle sul quale ci eravamo schiacciati.
Entrammo, era un teatro con appena 2.000 poltrone di legno e prendemmo posto sulla destra a pochi metri dal palco; dopo l’esibizione di sconosciuti gruppi nostrani, si apre il sipario ed ecco i mostri, i primi amplificatori di quelle dimensioni, poi uscì Jimi che accordava la Stratocaster bianca, indossava pantaloni di velluto rosso scarlatto e camicia rosa con volants, i capelli meno lunghi del solito con meches bianche sui lati. Improvvisamente le note del primo pezzo, rimanemmo impietriti dal volume proibitivo per chi era abituato in fondo ad ascoltare solo delle canzoni; era il suono che avevamo sempre sognato, sembravano tre chitarre in una, la batteria, contrariamente agli altri pezzi rock dell’epoca non era in primo piano, martellante e non sembrava neanche amplificata. L’eccitazione saliva, la sala rumoreggiava forse per il bisogno di commentare ad alta voce quello cui stava assistendo, … incredulità! … disorientamento!
Eseguiva pezzi senza toccare le corde, ma solo percuotendo il corpo della chitarra che sprigionava una quantità pazzesca di watt o usando la sola mano degli accordi, le sue mani sembravano ferme e non si capiva come facesse a fare la ritmica e il solista nello stesso tempo; suonava sempre e comunque, con i denti, dietro la testa o sotto la gamba, poi si lanciò contro gli amplificatori, il tutto in una valanga di suoni, distorsioni e wha-wha che nessuno aveva mai sentito da alcun strumento. Alla fine, lanciò la chitarra in aria ed uscì di scena.
Fu il creatore della musica psichedelica, delle suggestioni, non c’erano messaggi, il suo mondo era denso di racconti indiani, gioia di vivere, voglia di libertà; una realtà fatta di sogni, fumetti, fantascienza, teorie cosmiche.
Durante il viaggio di ritorno, eravamo ancora sotto shock, certi di aver visto qualcosa di unico, un marziano, e non parlammo d’altro tutta la notte con la consapevolezza di non poter mai arrivare a suonare qualcosa neanche lontanamente simile a ciò che avevamo ascoltato. Nei mesi successivi, con i compagni del Complesso, continuammo a suonare ancora per un po’ inserendo Hey Joe, il brano più semplice, con molta moltissima modestia per poi smettere definitivamente di suonare.
Jimi non ha avuto il tempo di invecchiare, la sua breve vita musicale (4 anni, 1400 giorni) è passata alla velocità della luce, è rimasta nella dimensione giovanile dell’eroe con la chitarra, del mito e come tale appartiene ai giovani di oggi come quelli della sua generazione.
Unici souvenir di quel giorno, la copia di questa foto che ho scattato con la mia Kodak, l’originale è del chitarrista (oggi insegnante di musica) che comprò il rullino e pagò lo sviluppo, e l’LP Are You Experienced? Rimasto a casa della mia compagna di università ed ancora oggi lì.
Raccontarlo ora 40 anni dopo, serve a capire meglio, ad amare di più, a ricordare la sua breve e intensa stagione.
testo e foto in alto by Franco R
Altra testimonianza, stavolta del concerto a Milano il giorno dopo. Era presente Fabio Treves, noto bluesman italiano. Fabio incontra e lo fotografa: "... in una classifica delle emozioni, forse quell'incontro lo metterei al primo posto. Jimi Hendrix si era incazzato molto perchè il concerto del pomeriggio, al Piper di Milano, era stato rimandato a causa di un sequestro di tutti gli strumenti all'aereporto di Linate. Giuro che non ricordo il motivo del sequestro, resta il fatto che per sentirlo abbiamo dovuto aspettare la sera del giorno dopo. Vederlo e sentirlo suonare era da brivido. Jimi Hendrix and the Experience suonavano con la bravura e la naturalezza dei fenomeni. Gli Experience erano gli altri due, Mitch Mitchell batterista e Noel Redding il bassista."
jimi hendrix - hey joe (mp3)
PS: e già che siamo in tema di '68, non perdetevi le analisi del mucchio selvaggio di maggio!
...for visitors from abroad: this post celebrates a jimi hendrix concert in rome, 40 years ago... franco r was there, and sends here this article, with a picture he took on stage...
venerdì 23 maggio 2008
Migrantes
Il tema di questi giorni è quello della sicurezza. E' stato il tema che ha portato il PdL al governo, è stato il tema che ha provocato la sconfitta del Pd e il crollo della SA. E' probabile però che il tema, insieme a quello dei rifiuti a Napoli, venga anche gonfiato ad arte oltre il dovuto per distogliere l'attenzione da alcuni temi che al PdL (beh, qui possiamo dire CdL, ...anzi no, Forza Italia, ...anzi no, Mediaset) stanno molto a cuore: ad esempio, ieri iniziata procedura d'urgenza in parlamento per la norma salva-rete4, norma che, se approvata, porterà ad una multa da parte della UE di 350mila euro al giorno (pagati dallo Stato, non da Mediaset). Conflitto di interessi? Naaaaah!
Vi segnalo un paio di approfondimenti sul tema migrantes: Antonio Candeliere e Esther-Prynne-Cate87.
PS: bad religion - politics (mp3)
Vi segnalo un paio di approfondimenti sul tema migrantes: Antonio Candeliere e Esther-Prynne-Cate87.
PS: bad religion - politics (mp3)
domenica 18 maggio 2008
L'Italia di B & B, part III (ovvero riflessioni amare sulla nuova situazione politica venutasi a creare)
Qualche anno fa, il compagno Maselli Loris, abitante a Sassuolo, provincia di Reggio Emilia, operaio specializzato addetto al montaggio di pompe idrauliche, andò al comizio del compagno Diliberto Oliviero. Comunista da generazioni, Maselli applaudiva convinto ai passaggi più significativi. Quando il segretario dell'(allora) Pdci scese dal palco, Maselli lo avvicinò per sottoporgli una questione che a lui sembrava piuttosto importante. "Mia moglie -disse Maselli a Diliberto- quando va al Carrefour deve guardarsi le spalle mentre carica la spesa nel bagagliaio. Li è pieno di extracomunitari che la guardano con certe facce". Diliberto si voltò e rispose qualcosa tipo: "Non possiamo abiurare alla nostra scelta terzomondista, pur dovendo considerare i problemi del mondialismo..." e altre cose del genere. Maselli ci pensò un pò, poi trasse le sue conclusioni:
"Compagno Diliberto, ma va` a caghèr".
Da allora il compagno Maselli vota Lega.
Le analisi del voto del 13-14 aprile (e, in particolare a Roma, dell'appendice del 27-28 per i ballottaggi) non hanno attribuito il giusto significato a quello scarto del 5% tra Zingaretti, candidato alla Presidenza della Provincia (51%, vincente), e Rutelli, candidato a Sindaco di Roma (46%, sconfitto). L'interpretazione che è andata di più è che Rutelli rappresentava il vecchio e Zingaretti il nuovo. Magari, se si fosse candidato Zingaretti alla carica di Sindaco, Roma sarebbe ancora di sinistra.
No, non è così. L'elettore di sinistra vota a sinistra, e quello di destra a destra, indipendentemente dalla faccia sui cartelloni. Se nella mia circoscrizione ci fosse Previti contro Madre Teresa, l'elettore di destra, magari anche moderato, voterebbe comunque Previti (nella mia circoscrizione, ai tempi dei collegi uninominali, c'era veramente Previti! Madre Teresa però no, era già morta...). Zingaretti, per la sua faccia, al massimo ha spostato una decina di voti di qualche vecchietta convinta di votare Montalbano.
Perchè, allora, 55mila romani hanno votato Alemanno al Comune e Zingaretti alla Provincia? Lo hanno fatto -e sono elettori di sinistra- perchè la Provincia non serve a niente, e le ricadute pratiche di quel voto sono praticamente nulle. L'elettore di sinistra alla Provincia ha potuto votare con il cuore. Al Comune, invece, ha votato con la "pancia", ha votato il Maselli che è dentro ognuno di noi, preoccupato per la moglie da sola al Carrefour. La destra ha cavalcato la paura, la sinistra (ma benedetto Rutelli!) ha fatto la pensata di mettere il braccialetto alla moglie di Maselli nel parcheggio del Carrefour.
Tremonti un paio di giorni fa sbeffeggiava D'Alema: "Continuate così e rimarrete all'opposizione per i prossimi vent'anni". Ha ragione. In questi ultimi giorni trovo giusto tutto ciò che dice Tremonti. Anch'io me la vorrei prendere con petrolieri, banchieri, super-manager con super-stipendi (e con D'Alema). Sarò malato?
L'elettore italiano, con il problema del parcheggio del Carrefour in testa, nei giorni del dopo-voto vede realizzarsi quello che ha chiesto. Campi rom sgomberati, capanne demolite, talvolta (con la partecipazione della camorra) anche bruciate. A Roma, negli ultimi due giorni, ci sono state retate contro i trans che assediavano interi quartieri al Prenestino. Decine di trans deportati in un CPT vicino Milano, e le strade di nuovo libere affinchè i bambini possano giocare a pallone (pallone, non nintendo). L'assedio durava da anni, in quartieri popolari e tradizionalmente di sinistra. La sinistra però non aveva fatto nulla per questi cittadini. La destra, in meno di 20 giorni, ha risolto il problema.
La sinistra balbetta, e la sua mossa più vista nei Tg è il rifugio in questa farsa del governo-ombra.
Prepariamoci a vent'anni di governo-ombra.
PS: devo pensare a quale canzone può andare bene con questo post...
...sicuramente Claudio Lolli - "ho visto anche degli zingari felici"
"Compagno Diliberto, ma va` a caghèr".
Da allora il compagno Maselli vota Lega.
Le analisi del voto del 13-14 aprile (e, in particolare a Roma, dell'appendice del 27-28 per i ballottaggi) non hanno attribuito il giusto significato a quello scarto del 5% tra Zingaretti, candidato alla Presidenza della Provincia (51%, vincente), e Rutelli, candidato a Sindaco di Roma (46%, sconfitto). L'interpretazione che è andata di più è che Rutelli rappresentava il vecchio e Zingaretti il nuovo. Magari, se si fosse candidato Zingaretti alla carica di Sindaco, Roma sarebbe ancora di sinistra.
No, non è così. L'elettore di sinistra vota a sinistra, e quello di destra a destra, indipendentemente dalla faccia sui cartelloni. Se nella mia circoscrizione ci fosse Previti contro Madre Teresa, l'elettore di destra, magari anche moderato, voterebbe comunque Previti (nella mia circoscrizione, ai tempi dei collegi uninominali, c'era veramente Previti! Madre Teresa però no, era già morta...). Zingaretti, per la sua faccia, al massimo ha spostato una decina di voti di qualche vecchietta convinta di votare Montalbano.
Perchè, allora, 55mila romani hanno votato Alemanno al Comune e Zingaretti alla Provincia? Lo hanno fatto -e sono elettori di sinistra- perchè la Provincia non serve a niente, e le ricadute pratiche di quel voto sono praticamente nulle. L'elettore di sinistra alla Provincia ha potuto votare con il cuore. Al Comune, invece, ha votato con la "pancia", ha votato il Maselli che è dentro ognuno di noi, preoccupato per la moglie da sola al Carrefour. La destra ha cavalcato la paura, la sinistra (ma benedetto Rutelli!) ha fatto la pensata di mettere il braccialetto alla moglie di Maselli nel parcheggio del Carrefour.
Tremonti un paio di giorni fa sbeffeggiava D'Alema: "Continuate così e rimarrete all'opposizione per i prossimi vent'anni". Ha ragione. In questi ultimi giorni trovo giusto tutto ciò che dice Tremonti. Anch'io me la vorrei prendere con petrolieri, banchieri, super-manager con super-stipendi (e con D'Alema). Sarò malato?
L'elettore italiano, con il problema del parcheggio del Carrefour in testa, nei giorni del dopo-voto vede realizzarsi quello che ha chiesto. Campi rom sgomberati, capanne demolite, talvolta (con la partecipazione della camorra) anche bruciate. A Roma, negli ultimi due giorni, ci sono state retate contro i trans che assediavano interi quartieri al Prenestino. Decine di trans deportati in un CPT vicino Milano, e le strade di nuovo libere affinchè i bambini possano giocare a pallone (pallone, non nintendo). L'assedio durava da anni, in quartieri popolari e tradizionalmente di sinistra. La sinistra però non aveva fatto nulla per questi cittadini. La destra, in meno di 20 giorni, ha risolto il problema.
La sinistra balbetta, e la sua mossa più vista nei Tg è il rifugio in questa farsa del governo-ombra.
Prepariamoci a vent'anni di governo-ombra.
PS: devo pensare a quale canzone può andare bene con questo post...
...sicuramente Claudio Lolli - "ho visto anche degli zingari felici"
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mercoledì 14 maggio 2008
Juno
Come già in altri post (Into the wild, Caos calmo, Marie Antoinette), segnalo un film, non tanto per il film in sè stesso, quanto per la colonna sonora.
Il film in questione è Juno, con una colonna sonora che percorre tutta la storia del rock, da Buddy Holly ai Sonic Youth, dai Velvet Underground ai Belle and Sebastian.
Ma soprattutto, il brano che più rispecchia la tenera e sgangherata trama indie è "Anyone else but you" dei Moldy Peaches. E poi... come non innamorarsi della voce di Cat Power nella cover di "Sea of Love"?
moldy peaches - anyone else but you (mp3)
cat power - sea of love (mp3)
...a couple of songs from the original soundtrack of the movie "Juno"...
Il film in questione è Juno, con una colonna sonora che percorre tutta la storia del rock, da Buddy Holly ai Sonic Youth, dai Velvet Underground ai Belle and Sebastian.
Ma soprattutto, il brano che più rispecchia la tenera e sgangherata trama indie è "Anyone else but you" dei Moldy Peaches. E poi... come non innamorarsi della voce di Cat Power nella cover di "Sea of Love"?
moldy peaches - anyone else but you (mp3)
cat power - sea of love (mp3)
...a couple of songs from the original soundtrack of the movie "Juno"...
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venerdì 9 maggio 2008
9 maggio 1978
E’ come se un moribondo si alzasse dal letto, balzasse ad attaccarsi al lampadario come Tarzan alle liane, si lanciasse alla finestra saltando, sano e guizzante, sulla strada. Lo Stato italiano è resuscitato. Lo Stato italiano è vivo, forte, sicuro e duro. Da un secolo, da più che un secolo, convive con la mafia siciliana, con la camorra napoletana, col banditismo sardo. Da trent’anni coltiva la corruzione e l’incompetenza, disperde il denaro pubblico in fiumi e rivoli di impunite malversazioni e frodi. Da dieci tranquillamente accetta quella che De Gaulle chiamò – al momento di farla finire – “la ricreazione”: scuole occupate e devastate, violenza dei giovani tra loro e verso gli insegnanti. Ma ora, di fronte a Moro prigioniero delle Brigate rosse, lo Stato italiano si leva forte e solenne. Chi osa dubitare della sua forza, della sua solennità? Nessuno deve avere dubbio: e tanto meno Moro, nella “prigione del popolo”
Leonardo Sciascia, “L’affaire Moro”, 1978
La linea della fermezza, incomprensibile nella visione di Sciascia, incomprensibile, forte, solenne e granitica (unica eccezione fu Craxi), portò, esattamente 30 anni fa, il 9 maggio del 1978, alla morte di Aldo Moro.
Leonardo Sciascia, “L’affaire Moro”, 1978
La linea della fermezza, incomprensibile nella visione di Sciascia, incomprensibile, forte, solenne e granitica (unica eccezione fu Craxi), portò, esattamente 30 anni fa, il 9 maggio del 1978, alla morte di Aldo Moro.
mercoledì 7 maggio 2008
L'Italia di B & B (part II)
...e cosi' abbiamo incominciato...
...il califfo si è presentato al quirinale con la lista dei ministri già pronta, una lista che vedeva fino a pochi istanti prima nomi cambiare ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, nomi entrare, nomi uscire, nomi cancellati, nomi aggiunti, nomi illustri, nomi sconosciuti, nomi sicuri, nomi a sorpresa, nomi già dimenticati, nomi con portafoglio, nomi senza portafoglio, nomi della lega, del msi, della dc, del pdl, nomi di politici, nomi di tecnici...
...ma un nome non è mai stato in discussione, era sempre li', alle pari opportunita':
mara carfagna ! un curriculum eccezionale (chiedete cosa ne pensano le sue colleghe maria vittoria brambilla, stefania prestigiacomo, o chiedetelo alla moglie del califfo, veronica lario, che scrisse una lettera a silvio, con dedica implicita alla carfagna, sulle pagine di repubblica, ricordate?): dal 2000 al 2006 e' impegnata in una lotta per la difesa dei valori della famiglia in scomode tribune, a fianco di davide mengacci nella domenica del villaggio, ma anche a piazza grande con magalli, anche a domenica in, anche in diverse soap. insomma, un curriculum di tutto rispetto. una nomina tecnica, non politica, per le indubbie doti...
...per una volta, vorrei davvero sentire cosa ne pensa la santanche'...
james - she's a star (mp3)
today silvio berlusconi was nominated prime minister. among his ministers, he nominated the star mara carfagna as minister for equal opportunities
...il califfo si è presentato al quirinale con la lista dei ministri già pronta, una lista che vedeva fino a pochi istanti prima nomi cambiare ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, nomi entrare, nomi uscire, nomi cancellati, nomi aggiunti, nomi illustri, nomi sconosciuti, nomi sicuri, nomi a sorpresa, nomi già dimenticati, nomi con portafoglio, nomi senza portafoglio, nomi della lega, del msi, della dc, del pdl, nomi di politici, nomi di tecnici...
...ma un nome non è mai stato in discussione, era sempre li', alle pari opportunita':
mara carfagna ! un curriculum eccezionale (chiedete cosa ne pensano le sue colleghe maria vittoria brambilla, stefania prestigiacomo, o chiedetelo alla moglie del califfo, veronica lario, che scrisse una lettera a silvio, con dedica implicita alla carfagna, sulle pagine di repubblica, ricordate?): dal 2000 al 2006 e' impegnata in una lotta per la difesa dei valori della famiglia in scomode tribune, a fianco di davide mengacci nella domenica del villaggio, ma anche a piazza grande con magalli, anche a domenica in, anche in diverse soap. insomma, un curriculum di tutto rispetto. una nomina tecnica, non politica, per le indubbie doti...
...per una volta, vorrei davvero sentire cosa ne pensa la santanche'...
james - she's a star (mp3)
today silvio berlusconi was nominated prime minister. among his ministers, he nominated the star mara carfagna as minister for equal opportunities
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martedì 6 maggio 2008
L'Italia di B & B
...e così si va ad iniziare...
...non appena nominati presidente del senato e della camera, schifani e fini ci fanno sapere che se ne vanno in vacanza a capri per il primo maggio... bell'inizio, non tanto perchè era il primo maggio, ma perchè subito, al primo giorno, invece di lavorare, ci fanno vedere subito la casta all'opera... ma non potevano fingersi operosi e aspettare, che ne so, almeno il 29 giugno (ss. pietro e paolo)?
...ma il massimo lo raggiungono gli ex-missini alemanno e -again- fini: per fingersi ripuliti, il primo va alle fosse ardeatine, il secondo...
...il secondo fa la grande pensata: devo far vedere che sono diventato pro-israele, e allora, a porta a porta (e dove senno'?), con quel ghigno strafottente, abbronzato dal sole di capri...
..."è più grave l'episodio di antisemitismo di torino" -due bandiere di israele bruciate- "che l'episodio di verona" -un ragazzo picchiato a morte da cinque appartenenti a un gruppo di estrema destra.
Benvenuti nell'Italia di B&B !
heaven 17 - fascist groove thing (we dont need that) (mp3)
back to italian politics... we are waiting for the new government, but the start is not politics at its best...
...non appena nominati presidente del senato e della camera, schifani e fini ci fanno sapere che se ne vanno in vacanza a capri per il primo maggio... bell'inizio, non tanto perchè era il primo maggio, ma perchè subito, al primo giorno, invece di lavorare, ci fanno vedere subito la casta all'opera... ma non potevano fingersi operosi e aspettare, che ne so, almeno il 29 giugno (ss. pietro e paolo)?
...ma il massimo lo raggiungono gli ex-missini alemanno e -again- fini: per fingersi ripuliti, il primo va alle fosse ardeatine, il secondo...
...il secondo fa la grande pensata: devo far vedere che sono diventato pro-israele, e allora, a porta a porta (e dove senno'?), con quel ghigno strafottente, abbronzato dal sole di capri...
..."è più grave l'episodio di antisemitismo di torino" -due bandiere di israele bruciate- "che l'episodio di verona" -un ragazzo picchiato a morte da cinque appartenenti a un gruppo di estrema destra.
Benvenuti nell'Italia di B&B !
heaven 17 - fascist groove thing (we dont need that) (mp3)
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