venerdì 8 febbraio 2008

I see a darkness

Che cosa è necessario sapere, o meglio, che cosa i cittadini italiani vogliono sapere, affinché i prossimi dieci anni della loro vita non siano loro sottratti (come è stato negli ultimi dieci)?

I cittadini italiani vogliono consapevolmente sapere perché in questi dieci anni di cosiddetto benessere si è speso in tutto fuorché nei servizi pubblici di prima necessità: ospedali, scuole, asili, ospizi, verde pubblico, beni naturali cioè culturali.

I cittadini italiani vogliono consapevolmente sapere perché in questi dieci anni di cosiddetta civiltà tecnologica si siano compiuti così selvaggi disastri edilizi, urbanistici, paesaggistici, ecologici, abbandonando, sempre selvaggiamente, a se stessa la campagna.

I cittadini italiani vogliono consapevolmente sapere perché in questi dieci anni di cosiddetto progresso la “massa”, dal punto di vista umano, si sia così depauperata e degradata.

I cittadini italiani vogliono consapevolmente sapere perché in questi dieci anni di cosiddetto laicismo l’unico discorso laico sia stato quello, laido, della televisione (che si è unita alla scuola in una forse irriducibile opera di diseducazione della gente).

I cittadini italiani vogliono consapevolmente sapere perché in questi dieci anni di cosiddetta democratizzazione i decentramenti siano serviti unicamente come cinica copertura alla manovre di un vecchio sottogoverno clerico-fascista divenuto meramente mafioso. (…)

Fin che non si sapranno tutte queste cose insieme – e la logica che le connette e le lega in un tutto unico non sarà lasciata alla sola fantasia dei moralisti – la coscienza politica degli italiani non potrà produrre nuova coscienza. Cioè l’Italia non potrà essere governata.

Ma se (come mi pare evidente, con immedicabile mortificazione) l’opinione pubblica italiana – che anche voi rappresentate – non vuole sapere – o si accontenta di sospettare -, il gioco democratico non è formale: è falso.

Inoltre se la consapevole volontà di sapere dei cittadini italiani non ha la forza di costringere il potere ad autocriticarsi e a smascherarsi, - se non altro secondo il modello americano – ciò significa che il nostro è un ben povero paese: anzi, diciamo pure, un paese miserabile.

("Perché il processo", Pier Paolo Pasolini, 1975)


Well, you're my friend
And can you see
Many times we've been out drinking
Many times we've shared our thoughts
But did you ever, ever notice, the kind of thoughts I got
Well you know I have a love, for everyone I know
And you know I have a drive, to live I won't let go
But can you see this opposition, comes rising up sometimes
That is dread full imposition, comes blacking in my mind

And then I see a darkness
And then I see a darkness
And then I see a darkness
And then I see a darkness
Did you know how much I love you
There's a hope that somehow you
Can save me from this darkness


("I see a darkness", Bonnie "Prince" Billy)

This post is again on italian politics, viewed through the words of pier paolo pasolini. And the mp3 posted here are related to the darkness over Italy.

Bonnie Prince Billy - I see a darkness (mp3)

Jonnhy Cash - I see a darkness (cover) (mp3)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

great song!

indierocker ha detto...

i do agree... it's a geat song, both the original by bonnie "prince" billy (will oldham) and the cover by johnny cash... i promise there will be a post with other covers by johnny cash!

Anonimo ha detto...

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