lunedì 25 febbraio 2008

Yes, we can



It was a creed written into the founding documents that declared the destiny of a nation.
Yes we can.
It was whispered by slaves and abolitionists as they blazed a trail toward freedom.
Yes we can.
It was sung by immigrants as they struck out from distant shores and pioneers who pushed westward against an unforgiving wilderness.
Yes we can.
It was the call of workers who organized; women who reached for the ballots; a President who chose the moon as our new frontier; and a King who took us to the mountaintop and pointed the way to the Promised Land.
Yes we can to justice and equality.
Yes we can to opportunity and prosperity.
Yes we can heal this nation.
Yes we can repair this world.
Yes we can.
We know the battle ahead will be long, but always remember that no matter what obstacles stand in our way, nothing can stand in the way of the power of millions of voices calling for change. (We want change.)
We have been told we cannot do this by a chorus of cynics…they will only grow louder and more dissonant ……….. We’ve been asked to pause for a reality check. We’ve been warned against offering the people of this nation false hope.
But in the unlikely story that is America, there has never been anything false about hope.
Now the hopes of the little girl who goes to a crumbling school in Dillon are the same as the dreams of the boy who learns on the streets of LA; we will remember that there is something happening in America; that we are not as divided as our politics suggests; that we are one people; we are one nation; and together, we will begin the next great chapter in the American story with three words that will ring from coast to coast; from sea to shining sea: Yes We Can.


Piu' guardo le scene di questa nostra campagna elettorale, e più mi fanno schifo. Più guardo, e leggo, quello che succede in USA, e ancor più mi fa schifo la nostra campagna elettorale. Perchè non ci meritiamo anche noi un Barack Obama?

La storia di questa canzone e di questo video: will.i.am dei Black eyed peas è partito dalle parole di un comizio di Obama, il giorno dopo le primarie in New Hampshire. Ha chiamato a raccolta un po' di gente, e li ha fatti cantare, sullo stile di Do they know it's christmas...
Qui di seguito potete scaricare anche l'mp3, insieme a uno degli Smiths (che inizia con le parole "good times for a change"!!!) ...per favore, per favore, per favore, fammi avere quello che voglio stavolta... e 'fanculo Sanremo!!!

If you're visiting this blog from the US, you dont need any explanation to this post.. DO YOU?! Anyway, here you can find the video, the mp3, and the lyrics of this song, yes we can, and also a song by the smiths, where the first words are "good times for a change"...

will.i.am - yes we can (mp3)

the smiths - please, please, please, let me get what i want (mp3)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

senza parole. viva obama

indierocker ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
indierocker ha detto...

e gia', senza parole! ...o meglio, poche parole, ma che dicono molto...
confrontale con: "come si fa a non commuoversi in questo momento... (applausi)... e' un momento intenso.. (dal pubblico: silvio, accendi la luce!)... forse il nostro paese ha bisogno davvero della luce della speranza e della fiducia... mentre venivo qui, ho pensato che c'era un matto che stava andando a incontrarsi con altri matti..."

"la discesa in campo", 6 febbraio 1994

franco r. ha detto...

"Stralci di cronaca" a proposito di candidati!!
Un miliardario brianzolo ossessionato dalla sete di potere si aggira per l'Italia, è giovane, robusto, con i capelli tinti,i tacchi alti che quando tenta di emergere dallo stuolo dei suoi guardaspalle sembra che l'abbiano arrestato.
Raccomanda le amichette dei suoi galoppini elettorali, cerca di corrompere i senatori, insulta i magistrati, passa dalla politica al calcio autocompiacendosi (il milan vince un titolo e lui legge una pagina del suo diario adoloscenziale dove era già scritto tutto) per la gioia dei suoi sostenitori "tifosi".
Non nasconde la sua ossessionante megalomania e crede ciecamente nella magia dei numeri e delle parole: parla di 10 milioni di persone che hanno visitato i "Gazebi della Libertà", ripete costantemente la parola "Libertà" come se bastasse per trasformare i suoi seguaci da servitori in uomini liberi.
Non c'è sofferenza del popolo italiano di cui i "comunisti" non siano colpevoli: rincara la frutta? la neve o la pioggia flagellano le città? subito dai suoi schermi televisivi, dai suoi giornali, i suoi sevitori li indicano come colpevoli.
E' fatto così!!
Non possiamo far altro che augurarci da subito una sua rapida e vertiginosa parabola discendente!!

indierocker ha detto...

ma no, ma no... le cose non stanno come dici tu, sei proprio un comunista!
E' sorta in questi anni un'altra italia, umile e tenace, orgogliosa e onesta, moderata ma ferma nel difendere i principi di libertà, che non ha nessun passato da nascondere e che soprattutto non ha paura di sperare e di credere. questa italia siamo noi, si chiama... forza italia!
(sempre lui, il divo silvio)