sabato 2 febbraio 2008

La notte della Repubblica, part II

Immaginate che una maggioranza politica (e il governo da essa espresso) si regga per pochissimi voti in una delle due camere, diciamo il senato. Immaginate che il leader dell'opposizione, per far cadere la maggioranza, cerchi di corrompere uno dei senatori della maggioranza, scegliendo un senatore che ha dei debiti, accumulati per la propria campagna elettorale in un collegio all'estero. Gli offre soldi e un incarico nel governo prossimo venturo. Il senatore non ci sta e spiffera tutto.
Immaginate che lo stesso leader si rivolga poi ad un dirigente RAI e raccomandi alcune attricette sponsorizzate da senatori che potrebbero passare dalla sua parte. Sempre per far cadere il governo. Immaginate che le telefonate tra il leader e il dirigente RAI vengano intercettate e pubblicate sui giornali.

In una democrazia compiuta questo leader dell'opposizione verrebbe arrestato per il pericolo di reiterazione del reato (perchè potrebbe per esempio corrompere Mastella e Dini per far cadere il governo) e per il rischio di inquinamento di prove. Il leader, se avesse un minimo residuo di senso dello stato, si suiciderebbe in carcere.

In una democrazia semi-compiuta, il leader si dimetterebbe da tutte le cariche (e quante ne ha!) e aspetterebbe il verdetto della magistratura.

In italia, il leader si candida a primo ministro del futuro governo.

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